Studio Matteo Mottin





Terapie medicali proposte


Massaggio Classico


Il massaggio fonda le sue radici in una tradizione millenaria, dedicata alla cura della persona; Non è solo un’insieme di manovre o di tecniche, ma un’arte che richiede partecipazione individuale e psicologica; un’arte che si affina con il tempo arricchendosi di qualità personali come la passione, la pratica, l’esperienza. In funzione degli obbiettivi preposti, possiamo applicare il massaggio classico con metodi differenti:


Massaggio terapeutico


Viene utilizzato per la guarigione da una patologia, da un danno o da un disturbo funzionale legato all’ apparato locomotore. Altre finalità possono essere la riduzione della sintomatologia dolorosa, e la prevenzione. Normalmente viene eseguito su prescrizione medica da terapisti qualificati.


Massaggio Igienico – Estetico


Lo scopo di questo trattamento è quello di ritrovare il “benessere”: identificato come un miglioramento dell’ aspetto esteriore, piacere psicofisico e rilassamento. Tra i benefici dei trattamenti possiamo citare anche effetti circolatori, vascolari, drenanti e diuretici.


Massaggio Sportivo


Questa tipologia di trattamento è riservato a persone dinamiche, di solito ben allenate;
Tra i benefici possiamo indicare:
- Aumento della capacità di prestazione
- Ovviare agli effetti della fatica muscolare riducendo così i tempi di recupero
- Prevenire i rischi di un evento lesivo
- Accelerare il recupero post-infortunio
- Curare i postumi di traumi
- Fornire sostegno psicologico all’ atleta



Linfodrenaggio


E’ uno strategico approccio terapeutico, che può essere associato alla terapia complessa decongestionante: ossia completato dal bendaggio compressivo con bende speciali a corta estensibilità e dalla ginnastica articolare e muscolare.
Interviene sul sistema linfatico, a volte poco conosciuto, ma di fondamentale importanza per il buon funzionamento dell’ organismo stesso.
Mediante la ramificazione di capillari linfatici, soprattutto superficiali, vengono drenati tutti i cataboliti, ossia le sostanze di rifiuto delle nostre cellule. Questa linfa viene convogliata in vasi e portata alle stazioni linfonodali. In questa sede, la linfa viene depurata anche da eventuali anticorpi, batteri, virus, sostanze estranee… per tornare, alla fine, nel sistema venoso. Si denota l’estrema importanza di questo sistema di difesa, coadiuvato dai linfociti, come barriera immunitaria.
Mediante particolare tecniche, si agisce soprattutto a livello superficiale, per eccitare il sistema linfatico, favorendo la circolazione della linfa. L’eliminazione di questa stasi di liquidi e proteine, favorisce la microcircolazione, la rigenerazione delle cellule e quindi il recupero e la guarigione.
Esistono vari tipologie di edemi, ecco alcuni esempi dei principali:
- Linfedema Acuti Post Traumatico o Post Operatorio: Si interviene a sostegno di interventi ospedalieri (protesi d’anca/ginocchio – fratture soprattutto arto superiore/inferiore - suture legamentose – resezione della safena) ma anche nella traumatologia sportiva e del tempo libero (distorsioni – contusioni)
- Linfedema Secondario dopo mastectomia e asportazione dei linfonodi ascellari: vengono attivate tutte le vie della linfa, alternative al normale deflusso, ora compromesso, per poter diminuire il gonfiore del tronco e dell’ arto superiore interessato viene spesso associato il bendaggio.
- Flebedema associato a insufficienza venosa cronica (è possibile trattare anche ulcere e piaghe da decupito)
- Lipedema (ginnastica e consigli di vita sono complementari all’intervento)
- Edema ortostatico (frequente manifestazioni serali di gambe gonfie dovute alla postura, al caldo o a fattori genetici)
I risultati ottenuti a seguito di trattamenti effettuati con tempistica regolare o programmata possono essere mantenuti anche tramite l’ausilio di calze compressive o manicotti.
Oltre che a sostegno di patologie croniche, subacute o acute può essere utilizzato come trattamento Wellness e/o Estetico (Viso – Gambe)


Riflessologia plantare


La riflessologia plantare è uno straordinario metodo diagnostico e terapeutico, mediante la pressione di specifici punti e aree, riscontrabili nei piedi, genera effetti a distanza sull’ intero organismo. Questa azione equilibratrice interessa la maggior parte degli organi e apparati del nostro corpo.
Questa tecnica va oltre quello che si potrebbe dedurre a partire da meccanismi riflessi nervosi conosciuti. Ed da subito sperimentabile su se stessi con una valenza di effetti molto profondi.
Le patologie principali trattate con la riflessologia plantare sono le seguenti:
- Emicrania
- Sinusite
- Dolori lombari - Dolori alla nuca e alla spalla - Coxalgie correlate ad infiammazioni croniche
- Ritenzione di urina in fase post operatoria – Enuresi notturna
- Disturbi del ciclo mestruale - Disturbi alla prostata
- Asma bronchiale
- Disturbi circolatori
- Colon irritabile, colite ulcerosa, morbo di Crohn, Trattamento delle emorroidi
- Dolori epigastrici
- Mastectomia – congestione linfatica
E’ necessario ribadire che il trattamento si può estendere anche a semplici disturbi del sonno o per regolare il funzionamento di organi deficitari ma che non manifestano una reale malattia.
Il trattamento può essere eseguito anche a bimbi.


Massaggio tessuto connettivo


Il massaggio connettivale è un trattamento che interessa il sistema dei riflessi. Lo stimolo meccanico manuale, prodotto dalle mani, nello strato di tessuto connettivo posto sotto la pelle, influisce il sistema nervoso, agendo e regolarizzando persino la funzionalità degli organi interni-viscerali. Questa tipologia di massaggio, influenza positivamente anche le cicatrici e le turbe locali dell’irrorazione sanguinea (ulcere).
Ai fini diagnostici, anamnestici e terapeutici, si evidenziano specifiche aree connettivali posizionate sul dorso e sull’ addome. Ma la cura si può estendere anche all’arto superiore-inferiore, al tronco, alla testa e a tutte le articolazioni.
Le più importanti aree riguardano i seguenti organi :
- Vescica
- Intestino Crasso (Stipsi del Colon)
- Venosa-Linfatica delle gambe
- Arteriosa delle gambe
- Apparato genitale femminile
- Intestino tenue
- Stomaco
- Cuore
- Cistifelia
- Fegato
- Pancreas
- Reni
- Testa(Cefalee)
- Braccio
- Bronchi e polmoni (Asma)
E’ possibile eliminare la causa di una disfunzione, trattare l’origine di alterazioni preesistenti e curare patologie degenerative croniche o subacute. Eliminando gli influssi neurologici negativi, anche dolorifici, diminuiscono di conseguenza tutti i disturbi relativi, correlati al segmento corporeo interessato.



Idroterapia : Balneologia - Termoterapia


Utilizzando le terapie fisiche, si induce una reazione dell’ organismo che può provocare effetti metabolici di regolazione. Con lo stimolo adeguato, si produce un’attivazione metabolica; Questa azione bio-fisica del substrato, associata ad una eliminazione delle tossine, ritrova l’omeostasi, ossia lo “stato ideale della persona” a garanzia di buona salute.
Tra tutti i sistemi, quelli che utilizzano la componente termica a conduzione, dimostrano una conclamata efficacia. Utilizzando l’impacco caldo, abbiamo infatti un’applicazione mirata ad effetto immediato, solitamente con una tempistica minore rispetto ad altri sistemi.
L’aumento della temperatura corporea produce effetti benefici come la diminuzione del dolore, il rilassamento muscolare (minore tono - tensione), il migliore trofismo associato all’effetto stimolante del sistema di termoregolazione (sudorazione)
La termoterapia, può essere utilizzata per patologie reumatiche croniche e anche come preparazione alla chinesiterapia.


Elettroterapia


Questa tipologia di terapie fisiche utilizzano, a scopo curativo, l’energia fisica prodotta da apposite apparecchiature. Questi trattamenti vengono erogati in modo indipendente o associate a trattamenti di Masso-Fisio-Kinesi-Terapia e vengono associate solitamente a patologie dell’ apparato locomotore concomitanti con stati infiammatori.


TENS - Stimolazione elettrica nervosa transcutanea


TENS è l'acronimo di TransCutaneous Electrical Nerve Stimulation, una tecnica medica complementare, utilizzata soprattutto per controllare alcune condizioni dolorose acute o croniche. Consiste nell'applicazione sulla cute di lievi impulsi elettrici, che attivano fibre nervose non responsabili della trasmissione del dolore. L'€effetto antalgico della TENS è quindi da attribuire all'inibizione/attenuazione delle afferenze nervose coinvolte nella propagazione nocicettiva. L'effetto terapeutico della TENS è da attribuire anche all'intervento di altri fattori, come la liberazione di sostanze chimiche (endorfine/encefaline) che influenzano il modo in cui lo stimolo è trasmesso e percepito.
La stimolazione elettrica nervosa transcutanea è, quindi, un metodo terapeutico non invasivo, efficace nel ridurre le manifestazioni dolorose causate da una vasta gamma di condizioni, tra cui mal di schiena, lesioni sportive … La TENS è comunemente applicata in ambito fisioterapico, ma può essere utilizzata anche come trattamento complementare ad altri approcci terapeutici per la modulazione del dolore. Normalmente, viene utilizzata nel trattamento delle seguenti patologie:
- Dolori radicolari : Sciatalgie, Rachialgie (cervicalgie/lombalgie), Cruralgie
- Nevralgie post-erpetiche (nervo intercostale-Herpes zoster)
- Artrite reumatoide
- Artralgie e Mialgie localizzate (articolazioni e muscoli)
- Dolore del moncone di amputazione o arto fantasma
La stimolazione elettrica nervosa transcutanea è anche utilizzata nei soggetti che non possono assumere farmaci antidolorifici, a causa di intolleranze o di effetti collaterali indesiderati.



Ultrasuono


L’ultrasuonoterapia, è una delle forme di trattamento più comuni della terapia fisica. E’ classificata come terapia termica meccanica. La penetrazione delle onde sonore attraverso i tessuti ha un’azione di tipo meccanico (micro massaggio), e chimico. Variando i parametri di terapia (frequenza, tipo di emissione, intensità, durata e modo) si ottiene anche un effetto termico; l’aumento termico interessa non solo le strutture superficiali ma anche quelle profonde.
Gli effetti terapeutici dell’ultrasuono terapia possono essere riassunti come segue:
• Iperemia
• Accelerazione della funzione metabolica (micro-circolazine, processi di diffusione)
• Aumento dell’elasticità della struttura del tessuto connettivo (fibre collagene)
• Accelerazione del processo di guarigione
• Funzione analgesica (riduzione del dolore)
• Funzione Decontratturante (rilasciamento muscolare);
• Fibronolitico e trofico (riassorbimento di ematomi, eliminazione di tenui calcificazioni).

L’ultrasuonoterapia è particolarmente indicata per patologie delle strutture, tendinee e capsulari.


Tape Neuromuscolare o Kinesi Tape


A seguito di sperimentazioni eseguite sopratutto sugli sportivi d’elite, si è dimostrato l’efficacia di questo innovativo “cerotto colorato”come tecnica terapeutica. I principi del Kinesio Tape si fondono su solide teorie di medicina accademica. Le tecniche di applicazione per il K-Taping ossia di questo particolare nastro adesivo elastico sono diverse rispetto a quelle del bendaggio classico. Ma si possono ottenere molteplici opzioni terapeutiche utilizzando combinazioni efficaci.
Utilizzando il vettore pelle, è possibile modificare lo stato di tensione dei muscoli o ridurre il dolore di determinate aree fisiche non solo superficiali. L’applicazione con K-taping, facilita anche la riduzione di un’edema, migliora la circolazione linfatica e, agendo sulla propriocezione, contribuisce al ritorno alla normalità della funzionalità muscolare e del supporto di legamenti e dei tendini.
L’impiego di Kinesi-Tape può influenzare anche i visceri: si può ottenere una riduzione della sintomatologia dolorosa nella dismenorrea o un miglioramento della funzionalità della vescica nei disturbi della minzione.
Effetti principali:
- Miglioramento della funzionalità muscolare
- Risoluzione degli squilibri circolatori
- Riduzione del dolore
- Rinforzo della funzionalità articolare
La sua valenza terapeutica è applicabile nella vita quotidiana, come soluzione alternativa o complementare.


Bendaggio Funzionale o Strapping/Taping


L’applicazione sulla pelle di fascie adesive elastiche e non elastiche , con differenti materiali, ha lo scopo di esercitare una protezione delle articolazioni e dei tessuti sottostanti. Questo tipo di contenzione non rigida viene definito con il termine inglese “strapping” o “taping”; si intende un’ azione di fasciatura per stringere e bloccare.
Lo strapping rappresenta, non solo per i professionisti dello sport, un grande passo avanti riguardo la qualità del trattamento in un’ ottica di:
- Prevenzione
- Cura - Riabilitazione
- Possibilità per lo sportivo di giocare senza timore e senza ulteriori rischi
Molto spesso viene manifestata una sensazione di benessere soggettivo provata dall’atleta quando l’articolazione lesa è protetta da una contenzione; In quanto il bendaggio è sempre costruito a misura del distretto anatomico interessato. L’ematoma o l’edema risultano contrastati dall’ azione elasto compressiva, che ha un ruolo antalgico per il veloce riassorbimento degli elementi enzimatici irritanti per i tessuti.
Ma l’effetto antalgico più importante, di immediata realizzazione, è ottenuto dallo scarico funzionale o dal sostegno articolare creato dalla costruzione del bendaggio; inoltre il mantenimento del movimento condiziona una riparazione cicatriziale normotrofica e non adesa, garantendo così un periodo di recupero ridotto rispetto alle terapie immobilizzanti.
Nella prevenzione e nella riabilitazione post-traumatica è accertata la sua funzione di attivare facilitazioni neuromuscolari equilibratrici del gioco articolare. La lesione più frequente, riscontrata anche nelle discipline della pallavolo del basket e del calcio, è la distorsione tibiotarsica. Con questa tipologia di trattamento si riproduce una vera e propria ingessatura elastica, ed è qui la sua migliore indicazione. Rappresenta l’unico rimedio terapeutico nei casi di distorsione di lieve entità della caviglia.
La tecnica è costruita in base a una precisa logica, mirante innanzitutto all’efficacia del trattamento oltre che al rispetto dei principi fondamentali. Non seguire tali principi significa trascurare le fondamentali conoscenze di anatomia e dei meccanismi che inducono le lesioni trattate.
Le contenzioni adesive sono diventate oggi un mezzo terapeutico estremamente efficace, il cui campo di applicazione si espande molto oltre il ristretto ambito della medicina sportiva. Le indicazioni riguardano oramai quasi l’intero settore della patologia traumatica e microtraumatica della vita quotidiana.
La prevenzione di una determinata patologia tendinea o muscolare dovrebbe diventare una prassi comune per il mantenimento di una “economia famigliare” strutturata, per una qualità di vita che risponde a standard elevati.


Stretching


Negli ultimi anni lo stretching, ha assunto una particolare importanza nella pratica sportiva e nella riabilitazione.
Una vasta gamma di principi teorici e pratici fondamentali vengono discussi, considerando nuovi e importanti aspetti delle tecniche sullo streatching neuromuscolare.
Lo stretching ha un’ enorme valore preventivo per minimizzare la possibilità di lesioni durante la pratica sportiva e per accrescere le proprie capacità atletiche.

Bisogna quindi utilizzare esercizi analitici mirati che considerino i vari distretti dell’ apparato locomotore in funzione dello sport eseguito.
L’obbiettivo generale non è solo quello di provvedere ad un’allungamento muscolare ma è quello migliorare tutta la mobilità. Una mobilità al servizio del movimento dell’ apparato locomotore, per un valore aggiunto, preventivo, nei confronti della micro e macro traumatologia.
Praticare lo stretching diventa una attività complementare non solo per lo sportivo d’elite ma anche per l’amatore evoluto.
Anche le persone che non praticano esercizio fisico regolare, devono curare, ancora di più, lo stato dei muscoli e delle articolazioni. Possono combattere le posture poco ergonomiche prolungate, causa di tensione e dolore, con questo strumento efficiente ed efficace.



Trigger points


Molto spesso trattamenti sistemici con farmaci antidolorifici sono inefficaci in quanto il paziente è colpito da una patologia, generalmente mio-fasciale, che manifesta i cosi detti “punti grilletto” Questi punti manifestano tutto il loro potenziale dolorifico anche a distanza dell’ area interessata.
Un trigger point, lo possiamo definire un focus di iper irritabilità circoscritto e e per la maggior parte delle volte, puo’ essere identificato in aree definite.

Durante la terapia, tramite specifiche pressioni digitali, viene evocato un dolore riferito, che è percepito in aree bersaglio (identificate in mappe) collegate al punto stimolato.
Questa digitopressione, che riproduce esattamente il dolore di cui il paziente soffre, ha come scopo di normalizzare la funzione muscolare con il completo allungamento e l’acquisizione di forza del muscolo stesso.



Fibrolisi Diacutanea


La fibrolisi diacutanea è una metodica utilizzata in ortopedia, reumatologia fisiatria, medicina sportiva e fisioterapia che si rivela utile, a volte insostituibile, nel trattamento di tessuti molli e le fibrosi para e periarticolari nelle aderenze post-traumatiche e post-infiammatorie in cui sia presente dolore e limitazione funzionale.
Com’è noto, in presenza di eventi acuti la risposta del nostro organismo non sempre è ottimale. Il processo di guarigione può non essere perfetto e il risultato è la presenza di “cicatrici” nei muscoli, nei tendini o nella cute.
Anche il trattamento e l’eliminazione delle aderenze tipiche delle cicatrici tissutali rende possibile un aumento della mobilità delle fibre trattate, siano esse muscolari, legamentose, tendinee o capsulari, un ripristino del microcircolo e l’instaurarsi di condizioni ottimali per il superamento dello stato cronico. A volte il processo di riassorbimento di tali fibrosi può durare mesi, se spontaneo, a volte può non avvenire. La fibrolisi cerca di avviare o accelerare il processo di riassorbimento, riportando il tessuto in condizioni di normalità.
La fibrolisi ha mostrato una certa utilità non solo a fini terapeutici, ma anche diagnostici; grazie a essa infatti si è in grado di localizzare eventuali formazioni fibrose nei tessuti molli ma di anche di stimolare processi regolatori relativi a un tessuto connettivo alterato. Ci si riferisce al riscontro di aree dolenti alla pressione a livello di masse muscolari o di inserzioni tendinee o in zone riferite dolorose della colonna vertebrale nei vari livelli. A volte, può essere evidenziato un precedente trauma (contusioni, ematomi , stiramenti muscolari) o una patologia da sovraccarico funzionale da posture scorrette o da attività sportiva.
La fibrolisi può apparire una metodica di facile esecuzione, ma in realtà richiede un’ottima manualità e una notevole sensibilità.
Gli attrezzi utilizzati comprendono i ganci; si tratta di attrezzi studiati appositamente per un trattamento più dolce e meno traumatico Una numerosa casistica clinica, conforta sull’ efficacia della terapia anche in situazioni morbose persistenti da tempo e insensibili ad altri metodi di cura.